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Andamento del Mercato Energetico: Analisiaumenti Dicembre 2024 – Gennaio 2025

feb 5

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Contesto Internazionale

L’interruzione dei flussi di gas dalla Russia verso l’Europa tramite l’Ucraina era ampiamente

prevista, ma ha comunque generato dinamiche di volatilità sui mercati energetici. L’Ucraina ha

deciso di non rinnovare l’accordo di transito, interrompendo così un volume di circa 14 miliardi

di metri cubi di gas annui, pari a un’importante quota del fabbisogno europeo. Tra i Paesi più

colpiti figurano Slovacchia, Austria e Italia, che hanno ricevuto parte delle forniture tramite

questa rotta.

Fattori che Contribuiscono all’Aumento dei Prezzi

1. Interruzione delle Forniture Russe attraverso l’Ucraina: Dal 1° gennaio 2025, la Russia

ha cessato il transito di gas verso l’Europa tramite l’Ucraina, eliminando circa il 5% delle

importazioni di gas dell’UE. Questa riduzione ha esercitato una pressione significativa

sul mercato, contribuendo all’aumento dei prezzi.

2. Incidenti Tecnici in Norvegia: Un guasto al compressore nell’impianto di gas naturale

liquefatto (GNL) di Hammerfest ha ridotto la produzione di 18,4 milioni di metri cubi al

giorno fino al 9 gennaio. Questa interruzione ha ulteriormente limitato l’offerta

disponibile sul mercato europeo.

3. Condizioni Climatiche Rigide: Le temperature più fredde del previsto in diverse regioni

europee hanno incrementato la domanda di gas per il riscaldamento, intensificando la

pressione sui prezzi.

4. Volatilità del Mercato del GNL: L’Europa dipende sempre più dal GNL, con una quota

relativamente bassa di contratti a lungo termine. Ciò rende i prezzi europei più

suscettibili alle fluttuazioni della domanda globale, in particolare da parte di economie

asiatiche come la Cina.

Questi fattori combinati hanno spinto il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam (TTF) a

superare nuovamente i 50 €/MWh (53 c€/SMC), raggiungendo i livelli più alti dall’ottobre

2023.

La Risposta Europea

Nonostante queste difficoltà, l’Unione Europea si è mostrata preparata grazie a strategie di

diversificazione delle forniture e al rafforzamento delle infrastrutture per l’importazione di gas

naturale liquefatto (GNL). I livelli di stoccaggio attuali, pari al 72%, sono leggermente superiori

alla media stagionale, garantendo una certa sicurezza energetica.

L’Italia, in particolare, ha registrato un impatto limitato grazie alla disponibilità di terminali di

rigassificazione e alle importazioni da altre fonti, come il Nord Europa e l’Algeria. Tuttavia,l’interruzione del gas russo ha comportato un incremento dei costi, con il PSV che ha superato

nuovamente i 50 €/MWh (53 c€/SMC) a causa delle previsioni di temperature rigide e delle

tensioni sul mercato.

Effetti sui Prezzi

Le quotazioni del gas hanno mostrato una volatilità significativa. Dopo un rialzo iniziale nei

primi giorni di gennaio, il contratto TTF per febbraio ha chiuso a 47,3 €/MWh (50,1 c€/SMC) il

7 gennaio, evidenziando una relativa stabilizzazione rispetto al picco raggiunto nei giorni

precedenti. Per il mercato italiano, l’IG Index del GME ha seguito un andamento simile,

scendendo sotto la soglia dei 50 €/MWh con valore pari a 48,86 €/MWh in data odierna (51,71

c€/SMC).

Futuro e Previsioni

Guardando avanti, l’Europa e l’Italia punta a ridurre ulteriormente la dipendenza dal gas russo

attraverso tre principali strategie:

1. Incremento delle importazioni di GNL dai terminali di Germania, Italia e Polonia.

2. Maggiore utilizzo delle infrastrutture per il trasporto di gas da Norvegia, Nord Africa e

Turchia.

3. In Italia, l’apertura del nuovo terminale di rigassificazione a Ravenna ad aprile 2025

aumenterà ulteriormente la capacità di importazione, contribuendo a mitigare le

possibili tensioni sui prezzi.

Conclusioni e Prospettive

Il mercato del gas naturale sta attraversando un periodo di transizione complesso,

caratterizzato da incertezze geopolitiche e sfide climatiche. Tuttavia, le strategie di

diversificazione e la flessibilità delle infrastrutture europee stanno dimostrando di essere

elementi chiave per garantire una stabilità energetica nel medio-lungo termine.

Nel breve periodo è probabile che i prezzi del gas rimangano volatili, oscillando tra 45 e 55

€/MWh fino ad Aprile 2025; la medesima volatilità si potrà verificare per l’energia elettrica,

essendo strettamente correlata al gas, con valori che potrebbero attestarsi fra i 125 e 135

€/MWh, soprattutto in funzione delle condizioni climatiche e della stabilità delle forniture

alternative. Con l’arrivo della primavera e il calo della domanda di riscaldamento, i prezzi

potrebbero gradualmente scendere verso livelli più sostenibili, a meno di ulteriori eventi

geopolitici o climatici imprevisti.

Nel lungo periodo, il miglioramento delle infrastrutture e il rafforzamento delle rinnovabili

offriranno maggiore stabilità, anche se la dipendenza dall’importazione di GNL continuerà a

rappresentare un fattore di rischio per i prezzi in Europa.Bollette luce e gas: come cambieranno da gennaio 2025

Come conseguenza di quanto descritto precedentemente, il 2025 si è aperto all’insegna dei

rincari per le bollette luce e gas. L’aumento dei prezzi all’ingrosso si rifletterà sulle spese delle

utenze di gas e luce, con un aumento degli importi in fattura in questo avvio di nuovo anno.

La previsione del prezzo PUN per il 2025 si apre con un rialzo del +15% così come il prezzo

PSV aumenta del +25% rispetto al 2024.

Complessivamente la bolletta potrebbe pertanto aumentare rispetto allo scorso anno di circa:

• 0,0174 euro per kilowattora pari a 6,3%;

• 0,1290 euro per metro cubo pari a 13,8%.


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